LA PSICOLOGIA ANALOGICA
AVERE O ESSERE
STORIE DEL NOSTRO IO
AVERE O ESSERE
La prima forma di crescita evolutiva

Erich Fromm
DUE MODALITA’ DI APPROCCIO ALLA VITA
Individuate da Erich Fromm queste due modalità di vita sono state riprese dalla Psicologia Analogica come punti fondamentali nella formazione della personalità. Questo aspetto evolutivo, infatti, si forma fin dai primi mesi di vita e ci accompagna per la tutta la vita con forti influenze sul comportamento.
La modalità dell’Avere, secondo Fromm, è più indicata alle società consumistiche, dove il possesso è una condizione essenziale. Il presente è il prolungamento dei ricordi posseduti. La modalità dell’Essere, più emotiva, è rivolta all’osservazione delle cose. Il tempo futuro riveste una maggiore importanza che il passato. E’ importante cercare di variare il proprio comportamento verso quest’ultima modalità.
DUE COMPORTAMENTI FONDAMENTALMENTE DIVERSI
Sintetizzando l’esempio portato da Fromm: Un “Avere” deve possedere un fiore, lo coglie, lo fa suo. Un “Essere” ne contempla la bellezza, godendo di questo, percependolo per immaginare altri orizzonti.(Avere o essere? – 1976)
Un atteggiamento che riportato nelle relazioni umane crea enormi differenze nel comportamento. Qual’è quindi la modalità a cui bisogna tendere? Ciascuno potrebbe filosofeggiare sull’argomento ma si può scegliere di vivere secondo una delle due modalità, imponendosi volontariamente un controllo? Assolutamente No.
COME CI EVOLVIAMO
Nei primi giorni di vita iniziamo a percepire il mondo che ci circonda. Il neonato deve interagire per soddisfare le sue esigenze primarie: mangiare, dormire, farsi coccolare. E’ in questa primissima fase della vita che formiamo la nostra “modalità”. Essere o Avere non dipende da una scelta logica, ponderata, di filosofia. Il bambino ha delle esigenze e secondo quanto riesce ad ottenere, si forma nel tendere al Desiderio o al Possesso. Il profondo significato di Essere o Avere.
Iniziamo con l’affermare che tutti, in varia misura, apparteniamo a una delle due Distonie. Il “disequilibrio” verso uno dei due versanti fa parte della nostra personalità. Il nostro equilibrio, la nostra capacità di relazionarci e fare delle scelte equilibrate, dipende da quanto amiamo desiderare o da quanto dobbiamo possedere.
Vediamo come si forma la nostra distonia:
La Distonia dell’Avere
Proviamo ad immedesimarci nelle semplici ma fondamentali esigenze di un neonato. Ha fame e piange, la pappa non giunge subito perché la mamma la sta ancora preparando. Non può comprendere che deve attendere. Percepisce solo una mancanza nell’immediato. Oppure vorrebbe dormire, piange per comunicare la sua esigenza, invece il papà arriva dal lavoro e vuole prenderlo in braccio per consolarlo. Lo fa saltare in braccio, vuole trasmettergli la sua presenza per consolarlo. Il bambino Desidera spesso ma non ottiene subito, inizia il percorso verso quella che chiamiamo la Distonia dell’Avere.
E’ difficile comprendere le esigenze di un neonato che ha una comunicazione limitata al pianto o poco più. Nel naturale e quotidiano trascorrere della relazione con i genitori, il bambino ha tanto dovuto desiderare. Pur avendo tutte le attenzioni, che nel suo inconscio si forma l’esigenza del Possesso. Quali conseguenze avrà questa evoluzione?
Da adulto il suo comportamento sociale avrà i tratti di una persona che cerca di giungere in tempi brevi ai suoi obiettivi. Non amerà desiderare a lungo e si coinvolgerà con persone che appagheranno velocemente le sue esigenze. Per contro, una volta appagate le sue esigenze, incredibilmente non ne trarrà il piacere sperato e tenderà a decoinvolgersi ricercando nuove fonti di appagamento. Manterrà un ruolo relazionale attivo, sempre alla ricerca di un nuovo possesso.
Se un bambino ha dovuto Desiderare troppo spesso per ottenere, da adulto e per tutta la vita apparterrà alla distonia dell’Avere.
La Distonia dell’Essere
Proviamo ora ad immedesimarci in un’altra comune situazione del neonato. Non ha fame ma la mamma giunge ugualmente con la pappa. E’ ora di mangiare per crescere, anche se il bambino fa storie e rifiuta il cibo. Piange perché non ne vuole ma deve almeno assaggiare per riuscire a togliersi da davanti agli occhi il biberon. Visto che ormai ha assaggiato, la mamma vorrebbe che continuasse e il bambino vede frustrata la sua esigenza di non mangiare. Viene così violato un suo desiderio. Desidera altro, invece ottiene la pappa. Ottiene ciò che non desidera. Anche in questo caso, nel naturale e quotidiano trascorrere della relazione con i genitori, il bambino ha spesso troppo posseduto. Nel suo inconscio si forma l’esigenza del Desiderio. Quali conseguenze avrà questa evoluzione?
Da adulto il suo comportamento sociale avrà i tratti di una persona che giungerà in tempi più lunghi ai suoi obiettivi, amerà desiderare. Più che ottenere e si coinvolgerà con persone che non appagheranno le sue esigenze. Per contro, finalmente appagate le sue esigenze, incredibilmente non ne trarrà il piacere sperato e tenderà a decoinvolgersi ricercando nuove fonti di desiderio in un ruolo relazionale passivo. Saranno gli altri a condurre il gioco affinché possa desiderare il più a lungo possibile: la sua vera fonte di appagamento.
Se un bambino ha troppo ottenuto, da adulto e per tutta la vita apparterrà alla distonia dell’Essere.
POSSIAMO PILOTARE QUESTA FORMAZIONE?
Bisogna notare che il comportamento dei genitori è simile nei due casi, se è invadente o gradito dipende esclusivamente da come il bambino percepisce quegli eventi. Nel formare una distonia i genitori svolgono solo un ruolo passivo. Hanno il potere di influenzarne la formazione solo con gravi mancanze come ignorare il bambino o scaricare su questo i propri problemi. Non possono indirizzarlo verso una o l’altra distonia.
Infatti, tutti evolviamo naturalmente verso una predominanza di desiderio o possesso. E’ una splendida parte del nostro carattere. Tutti infatti amiamo desiderare e in altri momenti preferiamo possedere, mantenendo inalterata per tutta la vita l’inconscia preferenza per uno dei due atteggiamenti. La nostra distonia svolge un ruolo molto importante nelle scelte che facciamo ed influenza in modo determinante il gioco delle relazioni nell’innamoramento.
Solo l’eccesso di esigenza di desiderio o possesso può rientrare a pieno titolo nel campo delle patologie. Un adulto che sviluppa una eccessiva distonia avrà grandi difficoltà a trovare l’appagamento emotivo ed esprimere la propria personalità.
Solo un eccesso nella distonia provoca malessere.


Valter Gentili psicologo, ipnologo, docente, ricercatore nel campo della Psicologia Analogica, dell’Ipnosi Dinamica, della Comunicazione Analogica Non Verbale e del comportamento umano.
Lavora a Torino e a Alba (CN) dove svolge con passione, da oltre 30 anni, l’attività di psicologo. Utilizza nelle consulenze individuali, le più innovative tecniche offerte dalla Psicologia Analogica e dall’Ipnosi Dinamica.
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